Un nemico pericoloso in quanto praticamente ogni processo meccanico, chimico o termico finisce per indurre stati di tensionamento interno ai componenti, tensionamenti che possono raggiungere valori estremamente elevati e che si combinano con tutte le altre sollecitazioni statiche e dinamiche presenti sul componente, influenzandone ad esempio la resistenza meccanica, la sensibilità alla fatica o alla corrosione . Ma ancora più pericoloso per il fatto che la sua presenza non ha nessuna evidenza esterna, visto che per definizione le “tensioni residue” si equilibrano completamente all’interno del corpo.
L’effetto delle tensioni residue su un componente prescinde dalla causa che le ha indotte, e la vera, unica discriminante tra le diverse tensioni residue è la dimensione spaziale su cui tale stato tensionale si sviluppa, dimensione spaziale che prende il nome di “Lunghezza caratteristica”