Il primo centro europeo di stampa 3D per la sanità

Utilizzare tecnologie come la robotica e la stampa 3D per la medicina, per accelerare il lancio di prodotti innovativi per l’industria sanitaria. È questo l’obiettivo di GE Healthcare, divisione medicale di General Electric, che ha aperto il suo primo laboratorio di tecnologie additive in Europa, a Uppsala, in Svezia.

Attrezzature tradizionali e additive per la stampa 3D medicale

Chiamato Innovative Design and Advanced Manufacturing Technology Center for Europe, il laboratorio svedese combina tradizionali attrezzature di lavoro con tecnologie di produzione avanzate come stampanti a metalli o a polimeri e robot collaborativi, o “cobot”. Per ottenere benefici dall’uso di stampanti 3D in medicina e chirurgia è necessario che la tecnologia sia presa in considerazione fin dall’inizio del processo di innovazione, per cui i team di Ricerca e Design collaborano con gli ingegneri specializzati in advanced manufacturing e con i clienti. In quest’ottica, il nuovo centro di Uppsala garantirà una maggiore competenza a partire dall’inizio del progetto. I team progetteranno, collauderanno e realizzeranno pezzi stampati in 3D per i prodotti GE Healthcare e li prepareranno per il trasferimento finale alla produzione.

Vantaggi significativi per i processi di produzione

Tecniche avanzate come la prototipazione rapida 3D per la sanità possono apportare vantaggi significativi ai processi di produzione. Ad esempio, un componente medico stampato in 3D può combinare 20 parti in un unico pezzo e migliorarne le prestazioni. La riduzione dei pezzi in un processo di produzione offre vantaggi in settori come l’industria del biomanufacturing, dove i processi e le attrezzature di fabbricazione sono complessi e composti da centinaia di componenti diversi. “Stiamo esplorando opportunità dove la manifattura additiva possa portare risparmi sui costi e miglioramenti tecnici alla nostra catena di distribuzione e ai nostri prodotti” spiega Andreas Marcstrom, Manager di Additive Engineering presso lo stabilimento GE Healthcare di Uppsala. “La semplice stampa di un pezzo non apporta un grande miglioramento a un prodotto o a un processo. È necessario ripensare l’intero progetto e, per fare questo, occorre che i team di ricerca e sviluppo e gli ingegneri specializzati in manifattura additiva lavorino fin dall’inizio del processo di sviluppo: il nostro centro a Uppsala si occuperà proprio di questa fase fondamentale”.

Una colonna cromatografica stampata in 3D

GE sta collaborando con la società di biotecnologie Amgen per testare le prestazioni di una colonna cromatografica utilizzata nel complesso processo di sviluppo dei biofarmaci, una serie di farmaci utilizzati per il trattamento di malattie, tra cui il cancro e le malattie immunitarie. La colonna, realizzata con stampante 3D a uso medicale e progettata su misura, sta venendo testata per verificare se possa essere utilizzata nella ricerca di Amgen per contribuire allo sviluppo di nuovi processi per la fase di purificazione nella produzione biofarmaceutica.  Il team Advanced Manufacturing Engineering di GE Healthcare ha inoltre sviluppato e programmato dei robot collaborativi che ora sono installati negli stabilimenti GE Healthcare di tutto il mondo per migliorare l’efficienza nelle linee di produzione. Molti di questi sono parte integrante delle Brilliant Factories di GE Healthcare, impianti che combinano il continuo sviluppo con tecnologie digitali per operare in modo più efficiente e con una qualità superiore.

Le tecnologie additive in GE Healthcare

Il centro di Uppsala si affianca a un altro centro di ingegneria e produzione avanzata di GE Healthcare, che ha sede a Milwaukee, nel Wisconsin. I team di Uppsala collaboreranno con quelli del centro Milwaukee, condividendo conoscenze e lavorando su nuove idee di prodotto. GE Healthcare è una delle sei divisioni di GE che ad oggi utilizza applicazioni additive. GE vuole portare la sua nuova attività nel settore dell’additive manufacturing a 1 miliardo di dollari entro il 2020; GE Additive ha l’obiettivo di vendere 10.000 macchine per manifattura additiva nei prossimi 10 anni.